-36 giorni alla gara.
Periodo di stress intenso, un po’ per tutte …
La tensione si fa sentire, e anche una buona dose
di stanchezza. Alla tensione per il contest si aggiunge la vita che ognuna di
noi ha, con i suoi problemi di lavoro, di uomini, di tempo; un cocktail
pericoloso, che a volte esplode.
Ci alleniamo, litighiamo, facciamo pace; ci
riempiamo di lividi e dolori come se non ci fosse un domani; qualcuna si è
fatta male e speriamo si riprenda in fretta …
Ci alleniamo alle ore più improbabili, nei giorni
più improbabili; neppure la neve ci impedisce di raggiungere la scuola.
Siamo tutte a dieta, e per questo affamate di
cibo; ma anche di leggerezza, perché il culo pesa quando ti devi sollevare, ma
soprattutto pesano i pensieri nella testa e nel cuore; siamo alla ricerca di
grazia (non puoi appenderti al palo e sembrare un capodoglio), di elasticità,
di forza. E tutto non si può avere … siamo tutte a dieta ma mangiamo caramelle
per essere coerenti.
Lavoriamo alle nostre coreografie; ci alleniamo
per imparare nuovi trick da, eventualmente, inserire nella coreografia.
E ci esaltiamo quando una combo ci riesce; ci
innervosiamo quando una trick non esce, quando il palo scivola, quando non
abbiamo aderenza; perché il palo è implacabile ed è un attimo non appiccicare
più: non possiamo fare la doccia prima di allenarci, o per lo meno non dobbiamo
usare il sapone; non possiamo fare la ceretta, figuriamoci mettere una crema
idratante. Vai poi a spiegare agli ormoni che bisogna allenarsi, e non possiamo
avere il ciclo, perché il ciclo è doloroso, toglie energie e sballa la pelle, e
su quel cazzo di palo non ci stiamo più, perché non abbiamo forze e neppure
appiccichiamo; ma dobbiamo allenarci comunque, e chissenefrega se nel nostro
corredo genetico c’è un doppio cromosoma X.
È un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo …